Comune di Massino Visconti

La parrocchia, così come la sua chiesa principale, è intitolata alla Beata Vergine della Purificazione. Le chiese presenti nel paese sono però anche quelle dedicate alla Madonna di Loreto, a San Michele e alla Madonna della Cintura, quest’ultima in località S. Salvatore.

Chiesa parrocchiale della B. V. della Purificazione (sec. XVIII) 

La chiesa sorge in posizione elevata all’estremità sud dell’abitato e vanta una rilevante antichità, essendo citata in un documento dell’anno 887 come appartenente alla piccola abbazia di Massino, di cui oggi però non rimane traccia. L’edificio, che si presenta a tre navate con cappelle laterali ricche di altari marmorei e lignei di epoca barocca, fu ricostruito nelle forme attuali alla fine del Cinquecento e divenne parrocchiale nel 1585. Nei primi decenni del secolo scorso il campanile romanico, che occupava parte della navata sinistra, fu demolito e sostituito da quello odierno eretto all’esterno della chiesa. Di particolare pregio scultoreo è l’altare ligneo collocato oggi presso il fonte battesimale, ma già altare maggiore e successivamente della cappella in capo alla navata destra. Quest’ultima era dei Visconti e conteneva i loro sepolcri le cui lapidi sono ora murate all’esterno della chiesa. La cappella è decorata con affreschi cinquecenteschi purtroppo molto deteriorati, tranne quelli sulla volta che rappresentano i quattro Dottori della Chiesa con i simboli degli Evangelisti.

 

Chiesa di S. Michele

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Situata al centro del paese, la chiesa è nota per il suo campanile pendente.

Nel corso dei secoli l’edificio subì varie modifiche, le più importanti tra il Seicento e il Settecento, quando fu consolidata dopo un lungo periodo di abbandono causato probabilmente da una frana che la danneggiò, provocando anche l’inclinazione del campanile.

Fino al 1585 vi era il fonte battesimale ed era affiancata dal cimitero, essendo la parrocchiale destinata alle funzioni liturgiche per gli abitanti di Massino. Della costruzione originaria rimane oggi solo il campanile romanico datato agli anni tra il 1025 e il 1050, a pianta quadrata e a sei ripiani. Sulle sue pareti si aprono monofore e bifore di varia grandezza e il lato a Sud presenta un tipico capitello a stampella decorato con testa umana in bassorilievo.

Sulle pareti della singolare abside quadrata si può ammirare un ricco ciclo affreschi quattrocenteschi attribuiti alla bottega di Giovanni de Campo: sulla sinistra, la teoria degli Apostoli e più in alto i profeti; al centro, la figura del Cristo Pantocratore tra S. Michele Arcangelo e una Madonna del latte in trono; a destra S. Agata, la Trinità e il martirio di S. Lorenzo.

 

 

 

Chiesa della Madonna di Loreto

Questa piccola chiesa, posta nel rione di Cadelloro all’estremità Nord dell’abitato, fu edificata nel XV secolo. Ultima a comparire sullo scenario delle chiese massinesi, non per questo è meno artisticamente pregevole degli altri edifici religiosi. Nell’abside quadrata si possono ammirare pregevoli pitture che i Visconti fecero realizzare nel Cinquecento da diverse scuole, tra cui quella che faceva capo a Sperindio Cagnoli. Oltre alla figura centrale del trasporto della casa di Nazareth tra S. Sebastiano e S. Rocco, sono rappresentate le scene dell’Annunciazione, della Natività, della Deposizione, della Crocifissione e dell’Ultima Cena. Nel corso del Cinquecento l’edificio fu ampliato, dotato della sacrestia e di una cappella dedicata a S. Rocco con affreschi datati 1599. Al Seicento risalgono la cappella di San Carlo e il campanile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiesa e complesso di S. Salvatore (sec. X)

Il monte San Salvatore è un rilievo di 794 metri che sovrasta il paese, la cui cima si raggiunge facilmente percorrendo i circa 4 km di strada asfaltata. Su questo colle, anticamente denominato “Biviglione” (dalle grandi betulle), i religiosi dell’abbazia di Massino avviarono, intorno all’anno Mille, la costruzione di una chiesa dedicata al Salvatore cui si aggiunsero poi, a un livello inferiore, altre tre cappelle sovrapposte a formare un singolare grappolo d’arte romanica alpina; alle due inferiori si accede mediante la “scala santa”, che i devoti salivano in ginocchio pregando.

Nell’abside originaria, oggi cappella laterale della chiesa notevolmente modificata nel tempo, i restauri del secolo scorso hanno messo in luce una decorazione pittorica quattrocentesca fatta realizzare da Lancillotto dei Visconti feudatari di Massino.

Sul piazzale antistante sorgono due cappelle devozionali: una barocca circolare e l’altra, più antica, a capanna, con affreschi del Quattrocento. Verso la fine del XV secolo, decaduta l’abbazia di Massino, giunsero sul San Salvatore i monaci Eremitani di S. Agostino che ampliarono il complesso rimanendovi fino al 1660. Essi vi fecero arrivare preziose reliquie e introdussero la devozione alla Madonna della Cintura, richiamando per secoli sul colle le popolazioni del Vergante. In seguito, con il passaggio del complesso alla parrocchia, ai monaci subentrarono gli eremiti: singolari e pittoresche figure di uomini che, appartati dal mondo, vivevano delle offerte e delle elemosine dei fedeli.

I festeggiamenti in onore della Madonna della Cintura si svolgono ancora ogni anno alla terza domenica d’agosto, caratterizzati dalla tradizionale processione con l’antica statua lignea trasportata a spalla intorno alla vetta. I locali dell’eremo ospitano oggi una tipica trattoria, la cui terrazza si apre su un magnifico panorama del basso Verbano.

Sito San Salvatore

Comune di Brovello-Carpugnino

Le parrocchie in questo comune sono due.

La parrocchia di S. Rocco comprende il paese di Brovello e la frazione di Graglia Piana. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Rocco, si trova a Brovello, mentre nella frazione di Graglia Piana sono presenti altre due chiese: la chiesa di S. Pietro, che viene utilizzata per le celebrazioni estive, e la chiesa di S. Giuseppe, utilizzata per quelle invernali.

La parrocchia dei SS. Donato e Grato comprende invece il paese di Carpugnino con la frazione di Stropino. La chiesa parrocchiale di Carpugnino è dedicata a S. Donato, quella di Stropino a S. Grato.

Chiesa di S. Grato

Le prime notizie della Chiesa di S. Grato risalgono al 1626. Un secolo dopo, nel 1716, Stropino contava 18 famiglie, ma il suo oratorio a S. Grato veniva descritto come angusto, ad un’unica navata quadrata con lato di circa 5 metri, e con due quadri: uno con la B. V. Maria e l’altro con i santi Grato e Carlo Borromeo. La chiesa risultava ancora poco decorosa quando venne eretta in parrocchia il 3 maggio 1851 con separazione dalla matrice S. Donato di Carpugnino. Il nuovo tempio fu ultimato nel 1825, e nel 1866 venne innalzato il campanile. L’edificio sorge al centro del paese ed è ad un’unica navata, con due cappelle laterali – Madonna di Lourdes e S. Antonio di Padova – e altra cappella con il fonte battesimale. Vi sono alcuni quadri e alcune statue, tra cui quella al compatrono s. Fermo. La decorazione interna fu fatta in due riprese: nel 1902, Gaudenzio Zaretti di Armeno realizzava le tre virtù teologali nella volta del presbiterio e gli affreschi della controfacciata, con i santi Pietro, Paolo, David e altro profeta ormai abraso. Nel 1921, Riccardo Riva di Sesto Calende restaurava i dipinti e completava la decorazione della volta.

 

 

 

 

 

 

 

Chiesa di S. Donato

La chiesa di S. Donato, monumento nazionale dal 1902, sorge sopra un tempio pagano. Risale nelle strutture principali all’XI secolo ed è definita in stile romano-gotico: a tre navate, costruita a grandi blocchi squadrati con una decorazione ad archetti intrecciati, conserva un pregevole coro con cantoria e un altare ligneo secentesco con la Madonna del Rosario e il Gesù Bambino di Carpugnino. Il campanile originale, abbattuto da un fulmine, è stato ricostruito nell’Ottocento.

A completare la bellezza del complesso, le 14 cappelle barocche della Via Crucis e una croce votiva analoga a quella di Graglia.

 

 

 

 

Chiesa di S. Rocco

Entrando nella frazione di Brovello, si incontra la chiesa di S. Rocco, eretta dopo la peste del 1630 e divenuta parrocchiale nel 1839, epoca in cui subì notevoli rimaneggiamenti.

All’interno è degna di nota la tela raffigurante la Madonna della Cintura, a testimonianza di un culto assai diffuso sul territorio e collegato alla presenza dei monaci agostiniani al Monte San Salvatore di Massino Visconti.

La via che attraversa il paese permette di riconoscere elementi dell’isolato medioevale trasformato e rimaneggiato nel corso dei secoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiesa dei SS. Pietro e Paolo

La chiesa dei SS. Pietro e Paolo, visibilmente di fondazione romanica, come suggerisce il campanile, è collocata fuori dall’abitato, in località “Selva”.

Rimaneggiata in epoca barocca, la chiesa conserva tuttavia affreschi del XV secolo ed è tradizionalmente affiancata dal piccolo cimitero e da una croce ex-voto eretta dopo una pestilenza secentesca.