Massimo Alberti eredita dal padre un lussuoso bed & breakfast in centro città, ma gli affari vanno male. Non sembra essere così per il dirimpettaio convento di suore, il cui giro di clienti non conosce alcun effetto della crisi. Dopo essersi finto cliente, per carpire il “segreto” di quel successo, Massimo ha un’idea: cambiare la destinazione d’uso del bed & breakfast, trasformandolo in “luogo di culto”. Per questo fonda lo “io-nismo”, una nuova religione basata sul culto di se stessi. Questa la trama – o almeno, parte di essa – del film che giovedì 5 dicembre l’Unità Pastorale Missionaria del Vergante ha proposto come provocazione per il tempo d’Avvento. “Io c’è”, terzo film di Alessandro Aronadio, uscito nelle sale nel 2018, trattando il tema del fenomeno religioso in modo ironico, è stato infatti spunto per un acceso dibattito presso la Casa della Gioventù di Massino Visconti. Una sessantina i presenti che, provenienti dalle diverse comunità del territorio e guidati nella riflessione da don Antonio Soddu, parroco di Massino Visconti, hanno dibattuto sulla cultura del sé e sui diversi approcci alla pratica religiosa, proprio a partire da quella proposta all’interno del film: una religione che prova a intercettare quel grande bisogno di senso che oggi le grandi religioni tradizionali (quando si riducono agli aspetti più esteriori, deteriori e secolarizzati) non sempre riescono a soddisfare, soprattutto quando perdono di vista il contatto con l’umano e la vita concreta delle singole persone. Perché lo “io-nismo” è un’invenzione del film, ma i suoi tratti salienti si riscontrano abbondantemente nella mentalità odierna, anche tra coloro che frequentano le assemblee domenicali.
La serata è stata il secondo appuntamento proposto dall’UPM Vergante per l’Avvento, dopo il ritiro con padre MichaelDavide Semeraro di domenica 24 novembre.