LESA
CHIESA DI SAN MARTINO

La chiesa è situata alla periferia meridionale del paese, su un promontorio a balcone sul lago, con un ampio piazzale ornato delle cappelle della Via Crucis.
È un edificio di antica data, ampliato e modificato nel corso del tempo, ma che conserva il campanile romanico (1090-1120) sotto un pesante “ritocco” eseguito nel 1898, in seguito ai danni causati da un fulmine.
La chiesa compare nei documenti del XIII secolo come soggetta alla pieve di Gozzano, all’inizio con un “rettore” delle chiese S. Martino e S. Giorgio. Ma nel Cinquecento con due parroci porzionari e un altro per Villa Lesa e Solcio.
La chiesa romanica era ad unica navata a volta, e mantenne l’aspetto originario per alcuni secoli, salvo l’aggiunta, prima del Cinquecento, di una seconda navata a sud, con soffitto a tavole. Nella chiesa si scendeva per 5 gradini.
Nel 1677, «trovandosi detta chiesa in piena decadenza», si progettò la costruzione dell’edificio attuale a tre navate. Nel 1847 vi lavorò anche il pittore Andrea Francinetti di Gignese.La facciata con sei colonne di granito rosa, è opera moderna, realizzata nel 1943 su disegno dell’arch. G. Lazanio, con la rimozione del vano, insistente sul porticato, che ospitava i mantici dell’organo.
L’interno presenta una sontuosa decorazione a stucchi, con decorazioni dei pittori Martinelli e Valtorta nel 1924. In un tondo è raffigurato Alessandro Manzoni, che qui veniva a sentire messa.
La chiesa ha sei vani che ospitano quattro cappelle. Iniziando sulla destra, vediamo la copia di un’opera di A. Ciseri, Gesù portato al sepolcro, realizzata nel 1902 da Maria Carcano: un’altra sua copia del pittore ticinese, Ecce homo, è conservata in sacrestia.
Il vano successivo ha un moderno altare a S. Giuseppe, mentre in precedenza era dedicato a S. Eurosia, con un quadro anch’esso conservato in sacrestia. In capo alla navata destra vi è l’altare con una statua moderna del Sacro Cuore, opera del Nardini di Milano, con un quadro di s. Nicola, già primo titolare della cappella.
Sulla sinistra, dopo il fonte battesimale, vi è l’altare con una immagine cinquecentesca di Maria che allatta Gesù, detta Madonna delle Grazie, sovrastata da una immagine della Trinità. In capo alla navata settentrionale vi è l’altare della B.V. del Rosario, con il suo simulacro e a parte i misteri del Rosario su tela che la circondavano. A lato del presbiterio si trova la cappella del SS. Sacramento
Il coro è arricchito da grandi quadri. La prima tela, raffigurante il Cristo nell’orto, è oggi attribuita a un maestro lombardo; altre due tele: S. Martino e S. Giorgio, sono attribuite a Camillo Procaccini. In una teca c’è il gruppo scultoreo con s. Martino, opera realizzata nel 1889 dai fratelli Bertarelli di Milano, e di recente restaurata.

Vittorio Grassi